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I PERSONAGGI
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Il Pittore Guido Montauti nasce a Pietracamela il 25 giugno 1918 e comincia a dipingere da autodidatta nella prima metà degli anni Trenta. Nel 1938 a Teramo, nel ridotto del Teatro Comunale, l'artista tiene la sua prima mostra personale. Un anno dopo le vicende belliche lo portano in Grecia, Albania, Austria, Germania e infine in Francia, dove dipinge olii di piccolo formato e numerosi acquarelli. Nel 1946 soggiorna a Milano dove conosce Carr e tiene una personale alla "Casa d'artisti". Due anni dopo Montauti tiene una personale anche a Venezia, alla Galleria Sandri, presentato da Gastone Breddo e da Leone Minassian: in questo periodo la sua pittura presenta una personale vena espressionistica.

Nel marzo del 1950 Montauti torna alla Galleria Sandri di Venezia, presentato da Remo Brindisi, conosce Diego Valeri, con il quale avrà poi una lunga amicizia. Nello stesso anno espone alla XXV Biennale di Venezia. Nel 1951, dopo un'ulteriore mostra alla Galleria Sandri, l'artista teramano raccoglie le opere degli ultimi sei anni in una personale alla Galleria San Fedele di Milano. Virgilio Guidi gli dedica un articolo su "La Fiera Letteraria". Nel luglio del 1952 Montauti tiene una personale a Parigi, nella Galerie Art Vivant (presentato da Jacques Olivier) che gli offre un contratto. Montauti si trasferisce nella capitale francese, a Montparnasse, dove conosce Salvatore Di Giuseppe, che diventer il suo mecenate. In questo periodo la sua pittura, in un cromatismo molto contenuto nelle gamme, ma ricco di materia, di forte sintesi figurativa e si muove verso un certo primitivismo. Nei primi mesi del 1954 Montauti tiene a Parigi un'altra personale, sempre alla Galerie Art Vivant, conosce Dubuffet, Matta, Pignon. Poi espone a Milano, alla Galleria Cairola, e nel 1955 il pittore teramano partecipa all'Exposition des peintres italiens Paris. Espone anche a Nantes, e al Salon d'Art Libre 1955, a Parigi. Nel novembre-dicembre Montauti espone ancora a Parigi, alla Galleria Creuze, presentato da Pierre Descargues. Nello stesso periodo a Teramo Valerio Mariani tiene una conferenza su "L'arte contemporanea e la pittura di Guido Montauti".

Nel 1958 l'artista allestisce prima una personale a Teramo e poi una a Roma, alla Galleria Schneider. In questo stesso anno inizia quella che Montauti ha chiamato la sua pittura "spaziale", caratterizzata da un'ulteriore sintesi figurale.

Nel 1961 le Edizioni Italia-Francia pubblicano una monografia di Maximilien Daudet, dedicata ai disegni di Montauti. Giorgio Morandi apprezza vivamente queste opere grafiche ed invia al nostro artista una lettera personale di compiacimento. L'anno successivo a Parigi muore Salvatore Di Giuseppe. Nell'ottobre novembre del 1962 Montauti tiene una personale alla Galerie Espace di Parigi, presentato da Jean Clausse, mentre la Galerie Transposition dedica al suo lavoro una monografia a cura di Daniel Israel Meyer.

Nell'aprile del 1963 Montauti fonda a Teramo il gruppo "il Pastore bianco" del quale fanno parte assieme a lui i pittori Alberto Chiarini, Diego Esposito, Piero Marcattilii e il pastore Bruno Bartolomei. Insieme realizzano delle monumentali pitture rupestri nelle Grotte di Segaturo, nei pressi di Pietracamela, e decine di tele di grande formato che nel 1964 vengono esposte alla Galleria d'Arte del Palazzo delle Esposizioni, a Roma. Intanto il Corriere della Sera pubblica il manifesto del gruppo. Nel 1966 "il Pastore bianco" espone a Teramo, Pescara e L'Aquila e nello stesso anno Montauti cita la Biennale di Venezia per pretesa violazione del proprio statuto. Nel 1967 il Gruppo firma la dichiarazione "I giovani artisti di tutti i paesi del mondo hanno raccolto il messaggio del Pastore bianco" e a fine anno Montauti allestisce una mostra nei locali del Circolo Teramano. NeI 1968 l'artista tiene una personale alla Galleria Margutta di Pescara mentre nel dicembre dello stesso anno le Edizioni Grafiche Italiane di Teramo pubblicano una monografia, con testo di Carla D'Aurelio, dedicata a 40 disegni di Pietracamela.

Dall'anno scolastico 1969-70 Montauti insegna Figura Disegnata nel Liceo Artistico di Teramo. Nel 1970 l'artista tiene una personale alla Galleria d'Arte "Le Muse" di Bologna e alla Galleria d'Arte Moderna di Teramo. Sono queste le ultime due occasioni in cui Montauti ha un rapporto diretto con il pubblico: inizia infatti da allora un lungo periodo di isolamento che si protrae fino alla morte avvenuta a Teramo il 14 marzo 1979. In quest'arco di tempo, come egli stesso voleva sottolineare, Montauti tiene "chiusa la porta a mercanti e compratori" e rinnova ancora una volta la sua pittura e porta avanti una lunga e serrata ricerca che da un lato persegue una nuova immagine dell'uomo, dall'altro una nuova rappresentazione della natura. Ha inizio così nel 1974 il periodo "bianco" della pittura di Montauti, dedicato in particolare al paesaggio e comprendente numerose opere di grande impegno.